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Donne e Bambini

DA BOLOGNA UN PONTE PER BUKAVU

I beneficiari diretti del progetto sono le donne vittime di violenza a cui si rivolge la "missione" del Centro Kitumaini, che opera nel paese e nelle zone limitrofe: Cireja, Miti, Kavumu, Katana, Karanda, Kwinji, Mulamba. Il fenomeno delle violenze a danno delle donne tra i 18 e i 70 anni (sebbene non siano immuni al fenomeno neppure le bambine), aggredite nelle loro case o nei campi agricoli, sul loro posto di lavoro, da militari, spesso in gruppi di 5-6, che costringono le vittime ad avere rapporti sessuali davanti ai loro mariti utilizzando mitra, coltelli e quant'altro capiti a tiro per penetrarle, ha tutt'ora un carattere di estrema emergenza. Oggi, oltre al necessario proseguimento delle cure nonché alla risoluzione dei nuovi casi di violenza, che ha drammaticamente coinvolto anche bambine in tenerissima età, l'attenzione del Centro Kitumaini e di questo progetto si concentrano anche sui bambini malnutriti, figli indesiderati, conseguenza degli stupri a cui le donne, deboli, abbandonate e prive di un lavoro, il più delle volte non riescono a far fronte. 

Grazie a un dialogo costante tra i partner italiani e i membri dell'associazione congolese Kitumaini, si delineano numerosi interventi operati dall'equipe locale e documentati dettagliatamente ogni mese. Questi interventi riguardano prima di tutto un supporto medico con visite periodiche per migliorare la guarigione da gravi ferite e servizio gratuito di trasporto urgente agli ospedali vicini. Le donne che hanno subito violenza raggiunte dal progetto sono ormai a migliaia con al seguito un numero elevatissimo di bambini.

Oltre a questo gli interventi riguardano anche visite periodica alle associazioni costituite dalle donne violentate nei villaggi di Kafurumaye, Miti, Cireja, Katana, Kwidji. Infatti le donne violentate sono organizzate in associazioni e in questo modo si crea una risorsa di sostegno reciproco, psicologico, economico e sociale. Infatti, attraverso l'attività nei campi, una volta riacquistate le forze, le donne riescono a riappropriarsi della loro dignità guadagnandosi autonomamente qualche piccola entrata per il loro mantenimento, così come attraverso attività artigianali finanziate dal Centro Kitumaini con forme di microcredito. Attraverso le visite periodiche dei membri del Centro Kitumaini alle donne beneficiarie delle associazioni, si è creato negli anni un vero e proprio rapporto di fiducia e amicizia.

 

Infine sono previsti programmi di alfabetizzazione per adulti, che non hanno avuto la possibilità di studiare durante l'infanzia e che hanno espresso la necessità di imparare a leggere e scrivere, le nozioni di base per essere in grado di far crescere la propria attività economica. 

COMBATTERE LA MALNUTRIZIONE

La nascita di figli indesiderati è una frequente conseguenza degli stupri a cui le donne, deboli, abbandonate e prive di un lavoro, il più delle volte non riescono a far fronte. È anche a questi bambini che si rivolge l'attenzione del Centro Kitumaini.

Nel corso delle visite nei villaggi per occuparsi delle donne violentate, gli amici congolesi sono venuti in contatto con molti casi problematici di malnutrizione dei figli di queste donne, e si stanno facendo carico della preoccupazione per loro insieme alle madri, con cui si è instaurato un legame affettivo oltre che umanitario. Questo progetto mira ad acquistare e somministrare a questi bambini alimenti con un elevato apporto nutrizionale per il tempo sufficiente per uscire dalle situazioni di emergenza.

Il Comitato Imola Bukavu e Pace Adesso si concentrano, insieme al Centro Kitumaini, sul questo fenomeno che sta decimando la popolazione, in particolare i bambini con meno di 5 anni dei villaggi in cui il Centro lavora. Le finalità del progetto sono: ristabilizzazione fisica dei bambini nelle prime fasi della crescita; riacquisizione della capacità di camminare, di mangiare autonomamente, di poter svolgere attività insieme agli altri bambini. Questo progetto si affianca a corsi di alfabetizzazione e formazione professionale per le mamme svolti dal personale congolese del Centro Kitumaini, in modo da rendere le famiglie in grado, trascorsi i mesi necessari per ristabilire le condizioni di salute sufficienti, di garantire ai figli una alimentazione minima costante.

I ragazzi congolesi del Centro Kitumaini si occupano di acquistare alimenti e stoviglie necessari per la preparazione e la somministrazione di cibo che poi viene distribuito nei villaggi. Alcune delle mamme dei bambini che partecipano al programma, si occupano di preparare la ‘bouille', composta di farina di Sosoma (soja, mais e sorgo), zucchero, latte, olio e pane. Ai bambini viene fatta mangiare la bouille per cicli di circa 6 mesi, dopo i quali gli effetti sulla salute sono evidenti. L'ultimo ciclo è stato rivolto ad una sessantina di bambini. I fruitori del progetto sono bambini che soffrono di malnutrizione dei villaggi di Miti, Kafurmaye, Katana, Cireja; vivono in situazioni di estrema povertà e condizioni igieniche precarie e i genitori non hanno risorse per poter crescere i loro figli. Sono bambini nati dopo violenze alle donne, che vengono di conseguenza abbandonate dai loro mariti.

La maggior parte di questi bambini presenta gravi ritardi nella crescita, bambini di 4 o 5 anni d'età delle dimensioni fisiche (altezza/peso) di bambini di 2 anni. Altri bambini, di età superiore a 5 anni, che a causa della malnutrizione non sono più in grado di camminare, altri a cui non crescono più i capelli, altri a cui si gonfiano mani e piedi. Questi bambini si ammalano spesso, sono maggiormente predisposti alle infezioni, che spesso li conducono alla morte, se non si interviene in fretta.

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