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Una Scuola per Massaua

Il contesto

Massaua, seconda città dell'Eritrea, è chiamata "perla del Mar Rosso" per la sua posizione geografica, il suo mare ed il suo porto, il principale dell’Eritrea.

Sorge su due isole, Massaua e Taulud, collegate alla terraferma da due dighe.

Massaua ha bellissime spiagge e a poche miglia di distanza dal porto di Massaua si trovano le isole Dahlac; oltre 300 isole, caratterizzate da un ambiente naturale incontaminato. Questa posizione geografica e queste caratteristiche del territorio potrebbero rappresentare una grande promessa per l’economia di tutto il paese.

A partire dall’indipendenza, dichiarata ufficialmente il 24 maggio 1993, sono stati tentati ampliamenti nelle infrastrutture ed investimenti di risorse per creare le basi per il futuro sviluppo del paese.

Ma si è ancora ben lontani da risultati apprezzabili, anzi attualmente l’Eritrea è tra le nazioni più povere del pianeta (177° posto per ricchezza pro-capite).

Dal 2011 sono stati sospesi anche tutti i progetti di sviluppo con l’Unione Europea e il governo eritreo nega l’ingresso nel paese alle organizzazioni umanitarie, nonostante la regione sia afflitta da tempo da lunghi periodi di siccità e dalla conseguente emergenza alimentare.

 

Ufficialmente in Eritrea vige l'obbligo scolastico dai 7 ai 13 anni, nella pratica le infrastrutture educative non sono in grado di coprire il fabbisogno.

Secondo i dati dell'UNESCO solo il 31% delle bambine e il 33% dei bambini nella fascia di età della scuola primaria frequenta l'istruzione primaria, solo il 25% delle femmine e il 32% dei maschi frequenta quella secondaria.

Il rapporto studenti-docenti è molto elevato, 38 a 1 a livello primario, 54 a 1 nell'istruzione secondaria. Mediamente le classi di scuola primaria sono composte da 63 alunni, il numero sale a 93 nella scuola secondaria. La frequenza scolastica è spesso inferiore alle 4 ore giornaliere e i tassi di abbandono sono significativamente più elevati per la popolazione scolastica femminile. Il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta (>15 anni) è pari al 67,8% (da fonti Unesco).

Questa difficile situazione è peggiorata dal fatto che la “leva militare” è obbligatoria sia per gli uomini che per le donne, dai 18 ai 40 anni e che il perdurante conflitto con la vicina Etiopia non fa prevedere una riduzione di questi termini. Pertanto la scarsa prospettiva giovanile per il futuro fa sì che l’abbandono scolastico diventi sempre maggiore. 


Padre Protasio Delfini

Il grande protagonista nella storia della scuola S.Francesco di Massaua è padre Protasio Delfini; nato nel 1940, il suo cognome lascia comprendere la sua chiara origine italiana da parte del padre, mentre la mamma era eritrea.

Ben presto perde entrambi i genitori e viene così allevato nella comunità dei frati cappuccini eritrei che non lascerà mai, diventando lui stesso frate francescano cappuccino.

La sua vita si svolge tra importanti incarichi ecclesiali e tra la realizzazione di numerose opere indirizzate soprattutto ai poveri e ai bambini.

Nel 2005 vedendo le gravi difficoltà in cui versano i giovani e le scarse possibilità di istruzione, inizia a pensare ad una grande scuola dove i giovani possano studiare con profitto, perché pensa che ci sarà un futuro anche per l’Eritrea e per i suoi giovani e il futuro non potrà prescindere da una buona istruzione.

Quindi la scuola dovrà essere bella ed ospitale, ben attrezzata per le esigenze di una scuola moderna, gli insegnanti dovranno essere bravi e motivati; gli studenti dovranno essere una comunità viva dove le differenze dovranno essere una ricchezza e le opportunità dovranno essere uguali per tutti.

Il desiderio di Padre Protasio è un “sogno”!

Il progetto

Quando nel 2005 Padre Protasio iniziò a pensare alla scuola ebbe ben presto l'appoggio delle autorità locali e centrali e le autorizzazioni a costruire. Gli fu affidata una grande area da bonificare nella periferia della città, ma nessun finanziamento.

Per questo Padre Protasio si rivolse ai tanti amici in Italia ed in particolare alle associazioni ASPE (Ass.solidarietà e promozione per l’Eritrea), MAI TACLI' che raggruppa gli italiani ex residenti in Eritrea e SIE (Solidarietà Internazionale ed Emergenze). In seguito si unirono nella raccolta fondi singoli privati, altre associazioni ed enti religiosi.

Il denaro necessario per la realizzazione della scuola iniziò ad arrivare, ma la difficoltà maggiore era quella di reperire il materiale edilizio, di qualsiasi tipo, completamente mancante in Eritrea.

Nel 2006 Padre Protasio giunse a Bologna nella comunità eritrea che comprende anche persone nate in Eritrea che lasciarono quella terra, da bambini durante le vicende belliche, ma ora sono ancora legate alla terra di origine.

E’ da queste comuni amicizie che la “Provvidenza”, invocata da Protasio, fa incontrare Padre Protasio con Pace Adesso Peace Now ed in particolare con il fondatore Senatore Giovanni Bersani.

Anche al Sen.Bersani, nonostante i suoi 92 anni, piacquero i “sogni” di Padre Protasio ed accolse con molto piacere la richiesta di aiuto e mise a disposizione le strutture di Pace Adesso non solo per la raccolta fondi, ma soprattutto per un concreto aiuto tecnico per l’acquisto dei materiali e la loro spedizione a Massaua.

Iniziò così, con un ingegnere volontario, Sergio T., un lungo lavoro di valutazione computo metrica dei disegni progettuali, di acquisto dei materiali necessari e della loro spedizione tramite container. A parte il calcestruzzo e il ferro per le armature, tutto è stato acquistato in Italia e spedito con più di 100 grandi container: i pavimenti e i rivestimenti, le vernici, gli impianti idraulici ed elettrici, gli infissi e i vetri, le porte, gli arredi scolastici, i gessetti per le lavagne ed oltre 300 computer. Per gli acquisti si è aggiunto anche un altro volontario, Andrea G., esperto di acquisti di impianti industriali.

E' da sottolineare anche l'acquisto di un grosso impianto di desalazione dell'acqua del pozzo che è salmastra; l'impianto fu donato dalla ditta SACMI di Imola.

Tutto il lavoro svolto può essere sintetizzato in oltre un milione di euro di acquisti e del reperimento di materiali gratuiti, o quasi, per circa mezzo milione.

Il maggior lavoro, comunque, è stato quello di Padre Protasio nel reperire tutti i fondi economici necessari.

Ora la scuola è terminata e funziona per quasi mille studenti di ogni grado di istruzione: dalle scuole medie alle superiori professionali.

Resta ancora un sogno nel cassetto di Padre Protasio quello della scuola professionale alberghiera, visto il potenziale sviluppo turistico che in futuro potrebbe avere la zona di Massaua.

Tra i sogni c’era anche quello di far sì che gli studenti potessero raggiungere facilmente la scuola che è decentrata rispetto ai centri abitati: Padre Protasio è riuscito anche in questo, dotando ogni studente di una bicicletta, tutte donate da associazioni italiane.

 

Il futuro

Il futuro sarà il funzionamento sempre più puntuale della scuola e si spera di realizzare l’ultimo sogno di Protasio: la scuola professionale alberghiera.

Padre Protasio per raggiunti limiti di età non dirige più la scuola ed abita a Gherar, non lontano da Massaua, da dove è partito da bambino nella comunità dei Frati Cappuccini.

Ha ristrutturato la chiesa cadente e le strutture abitative dove si è insediato con una nuova “famiglia” di persone che necessitano di accoglienza.

Protasio non ha abbandonato, però, la scuola e continua con il suo peregrinare per trovare fondi per poterla far funzionare al meglio. In particolare desidera sostenere ragazzi che non possono permettersi gli studi per problemi economici familiari.

Per contribuire al funzionamento della scuola

Chi volesse contribuire può fare riferimento a Pace Adesso utilizzando le indicazioni nella parte di sito dedicata alle donazioni: “Per donare”.

Per l’Eritrea utilizzare il c/c di Banca Prossima o il c/c Postale, specificando nella causale: “sostegno per scuola di Massaua”.

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