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Prevenzione dei tumori nelle donne immigrate

"LA PREVENZIONE NON HA COLORE"
Un progetto per le donne immigrate nell'Area Metropolitana di Bologna

Il progetto “La prevenzione non ha colore”, è condotto dalle associazioni:

 

Pace Adesso Peace Now

 

Fondazione ANT Italia - Onlus

 

Manos Sin Fronteras - Italia

 

Il progetto fa parte di una più ampia azione umanitaria denominata "Donne e Sviluppo" che l'associazione Pace Adesso Peace Now ha messo a punto come risposta ai numerosissimi problemi "di genere" che ha incontrato nelle proprie attività all'estero e in Italia.

Il progetto La prevenzione non ha colore è nato nel 2012, grazie al finanziamento per il 50° di IMA S. p. A, e ai successivi finanziamenti della Fondazione Carisbo e di Manager Italia, per dare risposta al problema dell’alta incidenza di tumore alla cervice uterina e al seno che si riscontra nelle popolazioni ad alta pressione migratoria.

Il progetto è la risposta ad una particolare e grave problematica medica, più volte presentata a Pace Adesso da vari interlocutori, ovvero quella di intervenire a favore di donne immigrate che, per vari motivi, non vengono intercettate preventivamente dai servizi medici di base e che, invece, giungono per urgenza ai pronto soccorsi degli ospedali con tumori al seno e all'utero ormai in avanzato stato. E' un fenomeno non quantificabile, ma ben visibile ai servizi socio-sanitari, non esistono statistiche e specifiche ricerche.

Toccare il tema della prevenzione oncologica a cercare di comprendere le paure, le ansie, i diversi vissuti nei confronti del corpo e delle rappresentazioni che ognuno di noi ha nei confronti di questo male. Queste rappresentazioni cambiano a seconda del contesto culturale di provenienza.

Per certe forme di tumore (come utero, seno e colon retto) esiste la possibilità di una diagnosi precoce, grazie ad un percorso codificato di Screening, stabilito a livello del Sistema Sanitario Nazionale. Purtroppo, le donne straniere si controllano di meno.

Nella prevenzione la non intercettabilità delle donne immigrate non riguarda soltanto quelle irregolari, che sono completamente sconosciute ai servizi socio-sanitari e alle quali il progetto è particolarmente rivolto, ma anche le donne con regolare permesso di soggiorno che non si presentano alle convocazioni di screening per vari motivi sia culturali che di sottovalutazione del pericolo.

Il contesto di riferimento è la Provincia di Bologna dove sono presenti circa 54.000 donne immigrate "regolari" al 31.12.2010 (dati del rilevamento della Provincia di Bologna-2010) e le donne così dette "clandestine" generalmente vengono valutate in pari numero.

Il Dossier Generale sull' Immigrazione del 2009 della Provincia di Bologna rileva che le donne immigrate tra i 25 e i 74 anni (età interessate agli screening) sono circa il 69% pertanto, potenzialmente, le donne interessate potrebbero essere 74.000, tra regolari e irregolari.

Il progetto, triennale, prevede una proposta di "anticipazione diagnostica" avvicinando le donne tramite enti già esistenti come gli Sportelli Comunali, uffici sindacali, CAF, CARITAS, centri di assistenza vari, ecc. con diretta pubblicità cartacea in lingua o creando, in collaborazione con gli enti già citati, specifiche occasioni di incontro con gruppi di donne.

Le tre associazioni partner mettono a disposizione le proprie conoscenze ed esperienze per la realizzazione di un programma di interventi al fine di inviare principalmente verso i servizi pubblici le donne che ne hanno diritto, mentre le donne che non hanno alcun diritto e quelle in difficoltà, per motivi culturali e limitazioni familiari, ad avvalersi di un servizio specialistico che possa dare gratuitamente un responso diagnostico certo ed eventualmente possibilità terapiche. Il progetto seguirà le donne che eventualmente risultassero positive alle analisi fino ad un accompagnamento verso la fase terapeutica.

Nei due anni e mezzo di concreta azione progettuale, dalla iniziale compagine delle tre organizzazioni iniziatrici, La prevenzione non ha colore ha allargato il proprio raggio di azione costruendo una rete che include una pluralità di soggetti e realtà: organizzazioni di lotta contro la tratta e la prostituzione, enti quali lo Screening e la Medicina Legale AUSL Bologna, il B.T.P.T. (Bologna Transcultural Psychiatric Team), gli uffici CISL, CGIL e la Provincia di Bologna (con questi ultimi è stato stipulato un Protocollo di Intesa il 9 Gennaio 2014). La strutturazione di questa rete è stata fondamentale per dare risposta ai complessi problemi che ci si è trovati davanti, perché la diversità culturale determina un approccio sempre diverso.

Si desidera sottolineare, quale aspetto innovativo del progetto, che l'azione prevista ha come primo importante obiettivo il portare le donne straniere, presenti sul territorio della Provincia, ad uno sviluppo culturale, cioè fare proprio il concetto di una maggiore presa di coscienza di sé e del proprio corpo, in relazione alla tutela della propria salutePertanto possiamo definire la Prevenzione non ha colore come progetto di Inclusione Sociale.

 

Per aggiornamenti sull'andamento del progetto si prega di consultare la voce:Aggiornamenti del progetto

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